Il Rifugio e la ristrutturazione firmata Latorre

Pietro Donato LatorreIl Rifugio Madonna della Neve di Val Biandino è stato oggetto tra estate 2018  e primavera 2019 (nel periodo invernale la strada rimane impraticabile e i lavori fermi) di una importante ristrutturazione a seguito della quale potrà riavviare l’attività. A firmare il progetto e dirigere i lavori, l’architetto Pietro Donato Latorre, di Bosisio Parini, cui la Parrocchia di Introbio ha affidato l’incarico delle verifiche strutturali e dell’ammodernamento generale, di impianti e accessori vari, in ossequio alle normative di Legge, anche in relazione alla prevenzione incendi.

Il cantiere è stato aperto il 30 luglio 2018. All’interno sono stati smantellati la cucina e i vecchi servizi igienici, eliminata la perlinatura della sala somministrazione (possibile fonte di innnesco di incendio) eliminate al primo piano alcune tramezzature in muratura pesante e legno sostituite con altre in materiale leggero (cartongesso coibentato).

La struttura è stata integrata da una putrella in acciaio utile a consolidare il sostegno di una trave che regge il solaio del secondo piano.

Rifatto l’impianto elettrico in tutto il Rifugio, rifatti gli impianti idrici a piano terra e primo piano.

Grande lavoro a piano terra per la cucina, dal pavimento ai macchinari (sei fuochi, friggitrice, cuocipasta, girapolenta, frigo industriale, forno, lavastoviglie etc.), aggiunto il bagno (antibagno, doccia, gabinetto e lavabo) obbligatorio per il personale, lamato e riverniciato il pavimento in legno del salone bar, pulito e verniciato il legname del soffitto.

Rifatti a nuovo i due bagni al primo piano (pavimenti in gres porcellanato) e realizzato un terzo bagno riservato al gestore con stanza e stanzetta private.

Ventidue in totale i posti letto per gli ospiti, di cui otto al primo piano, ove è presente il nuovo pavimento in larice, e gli altri quattordici ubicati al secondo, dove nel bagno esistente è stato aggiunto un boiler scalda acqua.

Il Rifugio non aveva un impianto di riscaldamento e non è stato fatto nemmeno ora, ma al piano terra, nel precedente spazio-camino, è stata installata una stufa a pellet particolarmente potente utile a riscaldare, con ventilazione ad aria canalizzata, anche il primo piano.

A lavori ultimati il Madonna della Neve ripropone la propria storica fisonomia del ’46 e successivo ampliamento. A livello terra, oltre la soglia, area somministrazione da 30-32 coperti e, separata, zona cucina. Oltre il piccolo angolo-bar, la scala in legno (quella di prima pulita e riverniciata) al primo piano; da qui ulteriore scala in legno (sempre conservata) fino al secondo piano.

Lavori non visibili ma fondamentali hanno interessato la fognatura. Ora è tutto nuovo e tutto su terreno di proprietà: degrassatore da cucina, vasca ‘Imhoff’ e quant’altro fino al rilascio delle acque reflue per subirrigazione.

Credo abbiamo fatto un buon lavoro – spiega l’architetto Latorre – risolvendo per prima cosa la questione della fognatura. Inizialmente si è ragionato attorno alla traccia esistente poi, considerata la vastità del terreno della Parrocchia (quasi 8.000 metri quadri) e sentito il parere dei geologi Matteo Lambrugo e Pierfranco Invernizzi, i quali hanno individuato l’area più idonea per lo smaltimento delle acque reflue, abbiamo visto che, sempre rimanendo sulla proprietà, potevamo fare quanto necessario e anche di più. Con tubazioni a pendenza naturale e con manutenzione periodica normale. Purtroppo, perché non incoraggiati dall’ente autorizzativo provinciale, senza realizzare il letto di fitodepurazione, non indispensabile stando alla normativa, ma che ci avrebbe fatto eseguire un impianto modello, unico in provincia di Lecco a quota elevata.
Su prescrizione della Soprintendenza è stato necessario nominare un archeologo, nel nostro caso la Dott.sa Adriana Briotti, perché seguisse i lavori di scavo.
Tutto è andato per il verso giusto nonostante qui in val Biandino la stagione utile a possibili opere murarie sia decisamente breve.
Al buon risultato hanno contribuito anche l’ing. Sergio Bosisio che ha redatto il progetto impianti elettrici e l’ing. Francesco Parolari che ha dato preziosi consigli tecnici, nonchè i membri della Commissione Affari Economici della Comunità Pastorale che, a vario titolo, hanno suggerito consigli e proposte.
Da ricordare, tra le curiosità, l’iter burocratico del progetto su una struttura soggetta a vari vincoli come il Rifugio Madonna della Neve. Il progetto viene approvato dalla Parrocchia (nel nostro caso don Marco e la Commissione Affari Economici della Comunità Pastorale Madonna della Neve) e consegnato in Curia che in un mese o due esamina, valuta e rigira; poi trasmette alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio che coi suoi tempi (sessanta giorni slittati per noi a più di cento) valuta e ritrasmette alla Curia che rende alla Parrocchia. Con l’approvazione della Soprintendenza si presenta la CILA in Comune. E quando come nel nostro caso si lavora in un’area priva di rete fognaria, bisogna rivolgersi alla Provincia che ha competenza e deve dare parere favorevole allo smaltimento delle acque reflue nel sottosuolo”.

I lavori di ristrutturazione svolti nel 2018

Committente : Parrocchia di Introbio

Progettista Studio Latorre di Pietro Donato Latorre

Opere murarie : impresa Arrigoni s.n.c. con sede in Primaluna

Opere idreuliche : termoidraulica B&C con sede in Pasturo

Impianto elettrico : ditta Copla con sede in Introbio

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